Che squadra! Avevamo uno schema, mi sembra fosse il “numero 2”: io andavo in post alto, Benatti mi dava la palla… che io rigiravo a Cecchini.
Erano sempre, sempre due punti! Ormai gli avversari conoscevano perfettamente quel movimento, se l’aspettavano, ma l’azione era talmente perfetta e veloce che il risultato era garantito.
E poi mi piaceva giocare con Gig: era un grande saltatore, un eccellente stoppatore… quell’anno aveva avuto qualche problema ma era riuscito ad affrontarlo, a rilassarsi, a riprendersi e a tornare ad alti livelli…
(continua)
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